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BALI - Indonesia ... dove la bellezza non richiede spiegazioni (2004) di Sabina e Ivo

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Diario di viaggio agosto 2004

di Sabina e Ivo Motta

 

E' cosi ... ogni estate che arriva porta con sË tanta voglia di vivere, conoscere gente nuova, coccolarsi in posti ideali, staccare con la solita routine, sopratutto divertirsi.

 

D'estate si sa, abbiamo bisogno di qualcosa che ci rinfreschi lo spirito e che cosa migliore se non un nuovo viaggio che per noi è entusiasmo e novità, cosi che la meta prescelta diventa Bali, insieme di uníesplosione esagerata di colori, di pacifiche sensazioni, di sorrisi sinceri e di tanta bellissima gente che ci ha sempre e solo meravigliato e alla quale abbiamo voluto subito davvero bene.

 

BALI

 

Partenza il 05.08.2004 da Milano Malpensa per Amsterdam, da qui si prosegue con Garuda Indonesia per l'isola di Java, scalo tecnico a Singapore e dopo il cambio a Jakarta si giunge finalmente a Dempasar nella paradisiaca isola di Bali, (totale ore effettive di volo 21 circa ).

 

Siamo abbastanza rincoglioniti, ci si mette pure il fuso orario a ns. sfavore + 6 e vedi un po' il mondo come Ë piccolo, ìdestino vuoleî, mentre siamo in fila per il transfer, tra milioni di milioni di persone conosciamo una bella coppia di Biella la bionda Anna e il barbuto Daniele, che guarda caso vanno in Indonesia a Bali e soggiorneranno al Grand Bali Beach Hotel di Sanur, ok ci siamo ecco formato il Mitico Quartetto che per tutta la vacanza rimarrà affiatato e ne combinerà davvero delle Belle!!!!

 

Si dice che Bali Ë stata creata dagli dei e che sia stata fatta apposta con una natura e uníatmosfera sacrale degna di loro, per noi semplicemente Ë líisola a forma di pesciolino che viaggia verso est, con grandi giardini naturali, con bellissimi templi hind˘, che conserva le tradizioni e il culto per le divinit‡ nonostante líinvasione barbarica dei turisti di ogni dove, Ë líisola che ci ospiter‡ gentilmente per un periodo indimenticabile e che ci ha fatto nascere un nuovo amore dentro, quello per líOriente magnetico.

 

Ad attenderci allíaeroporto cíË il serioso Buana, un signore brizzolato di mezza et‡, parla molto bene líitaliano, si presenta subito dicendo che appartiene alla seconda casta e ci introduce immediatamente una lista interminabile di escursioni da fare, con prezzi altrettanti esorbitanti, da prendere al ìvoloî a detta sua.

 

I miei occhi cercano altrove, sono pi˘ interessata a guardarmi intorno, nella calda afa cíË di tutto, turisti aussie appena arrivati con enormi tavole da surf sotto braccio, altri orientali con grandi cappelli di bamb˘ intenti a partire, locali che camminano a piedi nudi e poi tantissimi pulmini colorati i famosi bemo che non vedo líora di testare.....

 

Il nostro hotel Ë storico perchË primo grande albergo dellíisola, dista neanche Ω h. di pulmino, noi dopo il check in entreremo nella mitica garden cottage n. 2310 una graziosa villettina a ridosso della spiaggia e immersa nella curatissima vegetazione del giardino orientale da favola.

 

Abbiamo anche la living room comune, da condividere con gli ìinvisibili vicini di casaî sempre sentiti e mai visti, che ahimË non sono Anna e Dany ...peccato.

 

Il sonno si fa sentire eccome, ma abbiamo la procedura díingresso da sbrigare, le valigie da ritirare e ci dobbiamo sorbire pure il cocktail di benvenuto con Buana che ci sollecita le prenotazioni.

 

AlchË sempre tra il rintronato andante ma con la ns. immancabile voglia di fare prenotiamo insieme ad Anna e Daniele la prima e ultima escursione/Buana alla ìmodicaî cifra di 60$ - e qui precisiamo evidenziandola che questa Ë líunica fregatura (nel prezzo) di tutta la vacanza!!

 

07.08.2004 Partenza ore 8.30 destinazione Mas (villaggio delle sculture di legno) con visita alla tipica fabbrica di quadri, interessanti ma con prezzi turisticamente inaccessibili (300/400 $ pensano che siamo polli Öma dai!!), Bedulu con ingresso alla Tipica Casa Balinese abitata solo da una nonnina che prepara offerte di riso; e poi tappa a Bangli (il paese pi˘ alto di Bali) con visita al Villaggio Balinese immerso sulle colline e templio di Kehen con enorme scalinata per raggiungere un grande tamburo avvolto nei rami degli alberi.

 

Si prosegue per il templio madre di Besakih, e qui tutto il nostro vigore finalmente si risveglia.

 

 

Iniziamo ad assaporare con il cuore e sorridere con la mente, vediamo i primi originali mercatini di frutta con tante bellissime ragazze ornate di poco, avvolte nei sarong, decorate con fiori alle orecchie e ghirlande; intente a ricamare cestini con monete incensi e frutta.

 

Al nostro arrivo siamo letteralmente assaliti da piccole bambine che ci porgono fiori in dono, sono solo piccoli fiori di campo ma immediatamente Buana ci ordina di buttarli a terra, a me pare cosa poco carina, lui insiste e inizio a sentirmi vincolata a fare qualcosa che proprio non mi va.... odio le costrizioni!

 

Entriamo insomma nel complesso composto da tre templi, dedicati ognuno alle tre divinit‡ hinduiste Ganesh god of new life (in bianco) Shiva god of dead (in nero) e Visn˘ dio delle offerte (in giallo) e tutti intorno altri 18 piccoli templi minori, si ode il dolce suono del gamelan e da lontano si intravede la sagoma del vulcano sacro Gunung Agung (ci accompagner‡ come sfondo per tutto il viaggio).

 

 

Purtroppo ai turisti Ë vietato líingresso alle Porte Alte, líaccesso Ë consentito solo agli induisti, anche se 3 settimane fa circa Patrizio Roversi Ë riuscito addirittura a ricevere la benedizione dal bramino vestito di bianco.

 

Inizia qui e per la prima volta, la forte sensazione di innamoramento per questíisola, profumata, pulita, sacra e mistica al tempo stesso.

 

Ma non cíË tempo, il solerte Buana ci riporta alla realt‡ ricordando che dobbiamo ancora pranzare, e quindi via per il ristorantino turistico il Puri Boga a Karangasem (tel. 285.584), dove consumiamo il primo pasto indonesiamo, assaggiamo gli spiedini di pollo e maiale, il mitico nasi goreng piccante, antipasti di soia, il tutto annaffiati dalla Bintang birra nazionale e intorno un panorama mozzafiato di verdissime risaie a terrazza.

 

Il dopo pranzo lo trascorriamo a Goa Lawah Il Templio Dei Pipistrelli, o meglio una grotta invasa da tantissimi pipistrelli neri ed un solo bianco albino.... introvabile, un fetore incredibile; poi di seguito a Kusanda villaggio della lavorazione del sale e Candidasa puntatina al mare, dove in onore del ns. testimone di nozze Dario fotografiamo il ìAriî Resort Inna (che sta per Indonesia).

 

La giornata si conclude a Klunglung capitale del distretto dove visitiamo il palazzo del Re ora sede del sindaco, con i soffitti del padiglione galleggiante strapieni di dipinti e batik che narrano le gesta del popolo, qui io e Daniele ci improvvisiamo suonatori di gamelan, per nulla semplice da intonare.

 

Al ritorno il Mitticco Quartetto decide di cenare al ristorante dellíhotel, siamo sulla spiaggia, le camere sono vicine, ma a ridosso delle ns. villette, ìdestino vuoleî ci imbattiamo in un gruppetto di giovanotti che ci sollecitano con 300 rupie dinner a base di aragoste e pesce a Jimbaran Bay.... abbiamo capito bene repeat please dinner ...300 o meglio 300.000 rupie per una cena a base di aragoste e no... dobbiamo andare con loro, per forza, quindi cambio programma.

 

Inizia qui e per la prima volta, la forte sensazione di innamoramento per la gente di questíisola, piccola di statura, magra, pelle scura, occhi grandi, denti belli, adorabile, eternamente sorridente forse anzi sicuramente perchË la loro religione va di pari passo con la loro filosofia di vita, sono hind˘, animisti, rispettosi, teneri adoratori di divinit‡ piazzate in ogni dove, allíingresso delle case, sulle auto, in mezzo alle frasche di un albero, insomma praticamente perfetti.

 

Il pi˘ intraprendente Ë ovviamente Gede detto Madi, líorientale dai capelli lunghi, (tel. 081.7344788 gede_roxet@hotmail.com Ë ns. raccomandato) che ci fa sentire subito a nostro agio, gli altri ridacchiano tra di loro, cantano fumano e ci propongono il viaggio (gratis) sulla loro jeep una Taruna blu 4x4 ok, is better that nothing....

 

Cena a base di aragosta davvero, sulla spiaggia, a due passi dal mare siamo al Pudak cafË tel. 0361/553800 con le torce accese , con la sabbia nei piedi e la musica nelle orecchie, gentilmente proposta dai ragazzi locali che per qualche soldino allietano le nostre e loro serate a ritmo di chitarre e tamburi, da sogno... siamo davvero in vacanza o forse semplicemente stiamo assaporando un nuovo mondo fatto solo di semplicit‡ e di magia.

 

Insomma una serata da favola, perfetta anche dove non lo era, ma ciÚ líha resa ancora pi˘ bella, il motivo leggendo a posteriori tra le righe Ë che tutto Ë stato spontaneo amichevole e scherzoso da subito, ho avuto la visione in pochi attimi di come questi ragazzi sarebbero diventati amici veri di una vacanza.

 

Per líindomani evitiamo Buana (telefonata di mezzanotte per tirargli il pacco) con lui ci sentiamo troppo lontani sia a pelle che mentalmente e lo tradiamo ovviamente con Madi, che diventa la ns. guida Balinese ufficiale.

 

08/08/2004 9.00 a.m. after breakfast siamo díaccordo con Madi e WaIan che per la modica cifra di 30$ a coppia (senza mai contrattare) ci porteranno per líintera giornata a visitare le bellezze del luogo .

 

La prima tappa Ë al Barong & Kris dance al centro culturale di Dempasar (0361.224596), che narra con spettacolo musicale dellíinfinita lotta tra il bene e il male con barong appunto strana creatura met‡ cane e met‡ leone.

 

Líesibizione vera Ë una lunga cerimonia officiata da un sacerdote che prega per scacciare dalla vita di tutti i giorni gli spiriti maligni, qs. invece alla quale partecipiamo Ë propiziatoria per i turisti ma molto originale e carina, va in crescendo migliorando e sul finale incontriamo (come in tutti i ns. viaggi) un ns. compaesano Dario e morosa con i quali facciamo immancabile foto ricordo, con barong scimmie maschere e coreane.

 

Di seguito visita alla fabbrica del batik, dove ci viene minuziosamente spiegato come si prepara il disegno elaborato su cera visibile su entrambi i lati, e poi ancora giretti frenetici nel susseguirsi di negozietti díartigianato locale e di pseudo antiquariato tra Celuk, Mas Batubalan e Bedulu, che spasso compere a non finire e divertimento a go go.

 

Il primo templio della giornata invece Ë quello di Batuan, Madi in inglese ci spiega che dovremmo indossare il sarong lungo (anche Ivo in pantaloni lo deve mettere ma rimane comunque bellissimo) e legarlo con un nastro giallo, in segno di rispetto per la religione che non Ë la nostra.

 

Devotamente Madi ci spiega inoltre che dovremo dare uníofferta allíuscita, ma volentieri... cosi che prima fotografiamo, curiosiamo e chiacchieriamo con i local guides che gentilmente ci spiegano le fasi storiche di questo bel complesso, poi firmiamo líenorme guest book e i guardiani sorridendo ci dicono che siamo i primi europei della mattinata.

 

Allíuscita Madi e Waian se la ridono di gusto nel vederci ìsvestitiî dei nostri sarong, e ci consigliano di comprarne uno tutto nostro, di modo che quando qualcuno ce ne propone noi potremo semplicemente rispondere ìNO THANKS!î

 

Proseguiamo attraverso paesaggi di risaie a terrazza villaggi tradizionali, templi e templietti (ogni villaggio ne ha almeno 3/4) e raggiungiamo il villaggio montano di Penelokan a Kintamani sulle pendici del lago Batur, dal quale si gode una bellissima veduta panoramica del cratere e del lago appunto.

 

Rientrando ci fermiamo al bel giardino delle spezie dove assaggiamo gratis Líinna Viagra, un infuso di ginseng sandalo e cacao molto dolce, Waian fa il bis, dice che non si sa mai.....potrebbe sempre servire .....

 

Ci fermiamo anche alle risaie di Tegalalang per le spettacolari foto di rito e qui veniamo Letteralmente Assaliti dalla popolazione locale, ci offrono di tutto dai sarong agli aquiloni ai ventagli alle statuette intagliate nellíosso di vacca, poi ancora gli album di foglie di riso, no non ci posso credere, io abituata in ogni dove al mondo a chiacchierare con i locali, a contrattare per un acquisto vengo Letteralmente Trascinata per un braccio da Ian che mi prende e mi porta in auto... itís very dangerous for you, say NO THANKS ha proprio ragione.

 

Ivo e Madi sono fuori dallíauto ancora, e da lontano ci ritroviamo a ridere con Dario e la sua morosa, sfinita anche lei per la calca che le sta intorno, quasi quasi vorrebbe salire sulla nostra Taruna ma no....deve cercare il suo uomo circondato anchíegli dalla gente locale che vende anzi stravende di tutto ad 1 $ perche qui di turisti se ne vedono davvero pochi.

 

Sulla strada del ritorno passiamo ma senza fermarci per i bellissimi paesaggi Sebatu Sidan e Gianyar, villaggetti alle porte di Ubud, che preferiamo visitare con calma pi˘ in la, adesso ci aspetta la doccia calda ristoratrice.

 

Al rientro líentusiasmo Ë alle stelle, andiamo a cena al ns. ristorante preferito il Bonsai restaurant vicinissimo al Grand Bali Beach, (tel. 0062.361.288511 www.Grand-balibeach.com) rinomato per i piatti di pesce ma ancor di pi˘ per líenorme giardino tropicale con pi˘ di 300 graziosi bonsai, e contrattiamo per domani líescursione al nord, sempre con Ian e Madi.

 

 

Per il 10.08.04 siamo soli con Wayan e con lui facciamo il tour B che sta per Beautiful, andremo al templio sul lago di Ulun Danu e alla Monkey forest, proseguiamo per Singaraia e Lovina beach famosa per i delfini e la sabbia nera, le Hot sprIng terme naturali dove ci divertiamo insieme ai bimbi locali facendo tuffi e bagni infiniti e per ultimo splendido trekking per raggiungere sulla strada del ritorno le Git Git waterfall le cascate pi˘ alte e fredde di Bali.

 

Líindomani e per ben due giorni dovremo fare senza i nostri amici, Ian e Madi infatti sono originari di Nusa Penida la bellissima isoletta a est di Bali, rinomata per il sub e per la Mushroom Bay, tornano a casa. Ci spiegano che per la cerimonia sacra del 11.08 dovranno rientrare dalle loro famiglie per le preghiere, ci invitano pure a casa loro, noi stupidamente rifiutiamo, cosi il 10.08 Ë giorno di totale autonomia e díaccordo con Anna e Dany decidiamo di bighellonare per Kuta, localit‡ turistica per eccellenza, strapiena di australiani, fin troppo sviluppata per certi versi sporca ma Ë molto stimolante assaggiarla.

 

Dopo la confusione e la pazzia di compere sulla via principale (Jalan Legian) strapiena di negozi e taroccamenti, andiamo a visitare in Poppy Lane II quello che rimane (cioË niente se non il riconfinamento) del Sari Pub, il locale fatto esplodere vergognosamente con due bombe e pi˘ di 300 morti il 12.10.2002.

 

La data Ë a noi particolarmente cara e viva nella memoria, era il nostro 1∞ anniversario di matrimonio e anche quellíanno avevamo ventilato una possibile vacanza in Indonesia poi non realizzata.

 

Incontriamo moltissime persone coinvolte a filmare e fotografare quello che resta, un grande vuoto, famiglie australiane che ogni anno vengono a commemorare i propri ragazzi morti nel tragico evento, e un cartello su tutti regna incontrastato, sventolando verso líalto: Bali has a soul, Australia has an heart, stay Together against terrorism.... i musulmani fanatici, anche qui hanno portato líessenza dellíodio inutile e della distruzione totale.

 

Per non dimenticare, Ë giusto che a Poppy Lane II rimangano appese queste foto, le lettere díamore, i cartelloni ed Ë ancor pi˘ giusto che tutto líaffetto di amici sconosciuti come noi possa arrivare anche solo per una visita alla memoria delle giovani vittime innocenti, perchË Bali e la sua gente non provi pi˘ dolore, un grave attacco come queste due bombe proprio non se lo meritavano!!

 

Mi metto a parlare con un ragazzo di Melbourne che mi fa emozionare, lui dal 2002 torna sempre a Kuta, ha perso due amici, mi parla di loro e alla fine se ne va ricordandoli con la tavola da surf sottobraccio. Lo rincontriamo pi˘ tardi verso la spiaggia, gli australiani sono troppo forti, veri e ruvidi al tempo stesso, con tanta voglia di vita addosso e capaci di trasmetterla.

 

 

Il pomeriggio lo trascorriamo in spiaggia, assistiamo allíevento del lancio dei paracadutisti, ci sono le televisioni locali e i giovani di Kuta sembrano impazzire per i 500 deltaplani che piovono dal cielo.

 

Sulla strada del ritorno, nellíaffannosa ricerca di un bemo che ci riporti a Sanur conosciamo Antonio e Maddalena, ragazzi originari di Timor Est che ci indicano con estrema gentilezza la direzione e i tragitti dei mezzi locali.

 

Antonio Ë studente di lingue, sta preparando il Master per líinsegnamento dellíindonesiano e risiede da tre anni a Dempasar, conosce benissimo Bali Java Sumatra e Lombok e ci propone per líindomani di affittare un pulmino tutti insieme, visto che anche sua sorella giovanissima e timidissima (quasi una putri Bali) Ë appena arrivata per 3 settimane di vacanze Balinesi.

 

Accettiamo di buon grado e cosi il 11.08.2004 con Anna Dany Antonio e Maddalena, ci ritroviamo al terminal Tegal di Dempasar e ci incamminiamo verso il templio di Putra Sutria stravolgente e addobbatissimo perchË oggi Ë giorno Sacro, cíË la festa nazionale hinduista di base animista, per cui tutta la popolazione non lavora ma prega.

 

Per i Balinesi gli spiriti degli dei sono ovunque anche se non li si vedono, la religione Ë una radice fondamentale, ed Ë sopratutto insegnamento ordine e stile di vita, per questo ogni mattina fanno offerte per rendere omaggio agli dei buoni ed allontanare gli spiriti cattivi che ignorano, cosi che appunto riescono ad scacciare dalla vita di tutti i giorni i difetti le cattiverie gli egoismi e le negativit‡, acclamando attraverso le offerte le musiche e le preghiere la bont‡ dei loro avi.

 

Antonio Ë cattolico ma anche se straniero come noi ci introduce al galateo dei templi, va a casa sua per prestarci i suoi sarong e la sciarpa da visita, entriamo nel vivo della celebrazione, ci fa stare sul retro del templio senza assolutamente farci avvicinare al tabernacolo dei bramini per le foto e non ci fa mai voltare con le spalle, perche spiega che Ë segno di grave mancanza di rispetto e maleducazione.

 

Di solito allíingresso dei templi cíË un grande cartello dove si ricorda che le donne con ciclo mestruale non possono entrare nellíedificio, non portano in dono la vita per cui sono considerate impure, cosi come le donne incinte e quelle che hanno partorito da poco, (per me tutto questo Ë scioccante se non incomprensibile, ma il loro rituale lo prevede per cui ci si deve adeguare anche nel comportamento e nelle considerazioni).

 

Al termine della celebrazione, visitiamo il cimitero induista prossimo alla stazione, anche qui incensi preghiere e famiglie raccolte sulle piccole tombe che conservano solo le ceneri dei defunti, poi il mercatino e infine ci dirigiamo verso Ubud per la gara di cook fighters, combattimento (non) legale di galli indemoniati con relative scommesse clandestine, bestiale.

 

Ci ritroviamo senza saperlo nel cuore del turismo culturale Balinese, Ubud Ë davvero molto affascinante, alcuni dicono che la vera Bali sia qui, perchË vi Ë un concentrato in assoluto di artigianato, cultura, religione, scuole, misticismo, arte, danze, insomma tutto di tutto ad alto livello.

 

Eí vero anche che Ubud ormai avendo inglobato i villaggi limitrofi bisogna visitarla con calma, per bene, assaporarla partendo magari come abbiamo fatto noi grazie ad Antonio, dal museo Puri Lukisan, poi girare per tutta la Monkey Forest Road, i negozietti e i tourist office, il market (chiuso) e la casa del pittore erotico Antonio Blanco.

 

A met‡ pomeriggio cominciamo ad avere un certo languorino per cui sosta obbligata in uno dei mille pub dove conosciamo Monique e Holivier, una coppia francese in giro per il mondo da 2 anni e 4 mesi, che invidia e che bello ascoltarli, ci raccontano del loro ultimo soggiorno al Kakadu N.P. in Aussie, a Lombok e alle Gili, nostre prossime tappe, noi ridendo gli raccontiamo della nostra Bali, di cosa visitare, di Ian e Madi, ed Ë subito feeling.

 

Questo Ë il nostro ultimo giorno tutti insieme, ed Ë giornata di relax, allíinsegna del divertimento e mare. Partiamo per il templio marino del pura Tanah Lot, pesantemente pubblicizzato, forse il pi˘ conosciuto il pi˘ fotografato, bello ma non bellissimo.

 

Si dice che ciascuno dei templi marini sia stato costruito in modo da essere visibile dal tempio marino successivo, formando cosi una catena virtuale da sud verso nord ovest di Bali.

 

Sar‡ anche che essendo posizionati sulle scogliere i templi marini hanno un fascino particolare, il Tanah Lot Ë posto su una roccia a picco sul mare, in uno scenario da film, Ë sempre perennemente visitato dai locali ma Ë anche trappola ben organizzata per noi turisti (tutto Ë decisamente molto caro).

 

Noi contrariamente alla massa, non lo visitiamo allíora del tramonto (vogliamo vedere líUluwatu) bensÏ di mattina presto, ammirando líeffetto della bassa marea e gustando líeffetto ìsgomitare fra la follaî per le decine di negozi di souvenirs.

 

Proseguiamo per líelegante Nusa Dua e Benoa, alla ricerca di un catamarano che ci porti a vedere le tartarughe di mare, ma a quanto pare siamo in leggero ritardo rispetto alla tabella di marcia perchË tutti i glass boat escono al largo prima delle 9.00 a.m.

 

No problem, we say NO THANKS, non fa nulla dai, alle Gili le vedremo gratis, e senza doverle per forza rincorrerle.

 

Sosta a Dreamland, nuova localit‡ turistica allíestremo sud nei pressi della spiaggia di Pecatu, dove assistiamo al montaggio degli spot della birra Carlsberg.

 

Concludiamo la giornata al suggestivo templio marino Pura Ulu Watu, il templio dellíamore, il posto in assoluto pi˘ raffinato e pi˘ romantico di tutta líisola.

 

Il templio pi˘ meridionale di Bali Ë appollaiato sulle scogliere che precipitano nellíazzurro dellíoceano, si entra da un ingresso fiancheggiato da statue di Ganesh e allíinterno delle stanze enormi statue in corallo blu ricordano e fanno adorare gli altri dei induisti. Lunga la stradina che porta ai templietti minori, siamo circondati letteralmente dalle scimmiette che si divertono a tirare il sarong, a rubare occhiali cappelli e foulard, sono abbastanza innocue ma dispettose.

 

Giungiamo nel punto pi˘ suggestivo sulla sinistra, e qui la macchina fotografica cosi come la videocamera impazziscono, lo scenario Ë incredibile, la vista del tramonto accecante, tutto riflette di arancio rosa come se ci fosse quasi uní aurea sacra tutto intorno.

 

Ma il bello deve ancora venire, líinaspettato e coinvolgente spettacolo del Kecak, la Danza balinese per eccellenza, che narra la storia díamore tra il principe Rama e Sita del regno di Ayodia, tratta dai libri sacri hind˘.

 

 

Il sottofondo musicale Ë solamente dato dal coro prettamente maschile che seduto intorno alle figure del racconto sta a dorso nudo, veste il tipico pareo tessuto a scacchi bianco e nero e canta appunto ìche ciak che ciak che ciak ì perfettamente sincronizzato, alzando le mani al cielo e schioccando le dita per tenere il tempo.

 

Il testo sacro viene in realt‡ utilizzato per aiutare le giovani donne ad andare in trance per poi riuscire a camminare sui carboni ardenti in segno di devozione .

 

Che dire, non ci sono parole , really!

 

Scopriamo che gran parte dei danzatori sono persone semplici dei villaggi vicini, non sono professionisti, ma gente che ama conservare le tradizioni, la danza e il canto nel tempo libero.

 

Si esercitano alla fine della giornata al rientro dalle risaie, líallenamento Ë di molte ore, perchË non Ë semplice riuscire a sincronizzarsi ed oscillare e danzare e ancora aleggiare in modo cosi armonioso allíunisono.

 

E per caso incontriamo ancora Antonio e Maddalena con i loro amici olandesi, troppo piccolo il mondo no!?!

 

Credo che il solo spettacolo del kecak allíUluwatu valga tutta la vacanza intera a Bali.

 

Anzi no, tutta Bali Ë straripante, una vacanza qui Ë investimento assicurato.

 

E' impossibile fermare l'occhio un momento, si è completamente rapiti dai bellissimi balinesi, dai cortiletti, dalle offerte colorate, dai profumi d'incenso e di sandalo, e poi ancora templi, pagode cinesi, altarini domestici, l'inesauribile sacralità del posto emerge dalla natura esuberante... spettacolo!

 

ìLa bellezza non richiede spiegazioni, su di essa non si può discutere, è cosi e basta, lo dice anche Oscar Wilde.

 

Quando arrivi in molti ti dicono SELAMAT DATANG, che vuol dire in bahasa: Benvenuto, e noi ora che torniamo in Italia rispondiamo : TERIMA KASIH BANYAK BALI, Grazie Di Cuore Bali per tutta la POESIA che ci hai fatto vivere.

 

sabivo2002@libero.it

Vai alla seconda parte del racconto di Saby che riguarda LOMBOK

 

Info veramente utili o solo per curiosare :

 

www.turismoindonesia.com

 

www.Baliguide.com

 

www.biwabali.com

 

www.pande-Bali.com

 

www.Bali-travelnews.com

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