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INDIA, Himalaya - (2009) di Eleonora Pocchiari

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Viaggio di Eleonora Pocchiari

INDIA

Himachal Pradesh - Laul & Spiti Valley - Dhankhar Monastery - Kaza - Tabo

Varanasi

Incredibile India!!!!! agosto 2009

 

Non importa quanto grande sia la vostra determinazione a lasciare da parte i pregiudizi culturali e le sane abitudini, perché l'India riuscirà comunque a meravigliarvi con la sua vastità, il suo clamore e la sua complessità. In questo paese nulla è mai esattamente come ve l'aspettavate; potete attendervi soltanto l'inaspettato, che vi accompagna in ogni esperienza. Per molti viaggiatori l'India è una prova del nove: alcuni turisti non vedono l'ora di risalire in aereo e fuggire via, ma se amate scandagliare intricate cosmologie, respirare un'atmosfera sovraccarica di sensualità e se siete dotati di una grande capacità di comprensione dell'assurdo, allora l'India è uno dei drammi più intricati e più densi di soddisfazioni che si svolgano sul nostro pianeta.

Lonely Planet

 

Mi sento un attimo spiazzata di fronte al foglio bianco. Di fronte a questo foglio bianco.

È passato più di un anno e descrivere ora su due piedi l’impresa del nostro giretto dell’Himachal Pradesh, e non solo, mi fa sentire un secondo spaesata.

Cominciamo dall’inizio. Vi premetto che in India qualsiasi cosa, dalla semplice passeggiata in un mercato alla ricerca del treno in una stazione si trasforma in un’esperienza (o in un’impresa) totalmente incredibile e inaspettata.

Io e Michele arriviamo a Delhi la mattina molto presto, l’unica cosa che avevamo programmato e prenotato del viaggio era la prima notte in albergo, tanto per non arrivare la mattina all’alba e non sapere dove andare in un città che non conosci e soprattutto in una città come Delhi.

Never mind.

Dopo essere stati letteralmente assaliti da mille tassisti ne prendiamo uno al volo e gli diciamo tranquillamente di portarci in un albergo proprio sull’anello di Connaught Place (siamo stati al the Corus- accettabile ma non ci tornerei), dico tranquillamente perché Connaught Place è uno dei centri nevralgici più importanti di Delhi è un posto famosissimo e importante è impossibile che il tassista si sbagli! è come dire uno che viene a Roma e chiede di Piazza Navona! Impossibile sbagliarsi! Ecco fatto. Dopo circa un’ora e mezza di impazzite in mezzo al traffico attraversando baraccopoli incredibili, passando col taxi in mezzo a fogne a cielo aperto dove bambini sguazzavano nell’acqua e mamme lavavano il bucato e restando più volte bloccati in ingorghi allucinanti arriviamo in una tranquilla stradina di periferia, io comincio a dubitare che quello sia il centro nevralgico della città, poi il tassista si gira e con aria interrogatoria ci chiede di ripetergli l’indirizzo…ehhhmmmm cosaaaaaaaaa? Non è vero. Non può essere!

Invece è vero.

Insomma si era perso, morale della favola chiedendo alla gente per strada capisce affranto che ha sbagliato totalmente direzione e siamo ancora molto molto lontani dal nostro sognato alberghetto! e vabbè meglio così, meglio capire subito come funzionano qui le cose heheheh, nel frattempo era giorno pieno il caldo e la stanchezza cominciano a farsi sentire e dopo mille peripezie arriviamo in albergo. Non è niente di che ma considerando il caos che c’è fuori sarà per noi il posto più bello al mondo!!!!!!

Il pomeriggio decidiamo di fare due passi prendendo la metro, ora mi viene troppo da ridere mentre scrivo però ecco la prima volta che arrivi a Delhi è bella tosta, passeggiare su Chandni Chowk come primo giretto non è proprio la cosa migliore! Direi di cominciare, non so, con una rilassante passeggiata nei giardini dove si trova la Tomba di Humayum per esempio con merendina al fantasmagorico Hotel Imperial!!!

Delhi è una città incredibile, davvero, dopo il primo giorno di shock totale (potrei scrivere un libro intitolato “sono arrivata a Chandni Chowk e ho pianto!”) capisci subito come muoverti ti fai trasportare totalmente dalla confusione dei mercati, dal rombo allucinante dei clacson che suonano impazziti, dalla gente che ti strattona, ti tocca, ti insegue per una monetina, e tra una maglietta zuppa di sudore e un tandoori burra al Karim’s di fronte all’ingresso della Jama Masjid (con vermetto inside), ormai Delhi è tua.

Ma Delhi è anche un pugno allo stomaco.

Tornare la sera in albergo, benché di serie ultra C, ti fa sentire quasi in colpa vedendo quella marea di persone che si arrangiano per sopravvivere ogni giorno, dormendo per strada, lavandosi dove capita, arredando con quello che possono le baracche fatte di lamiera, quando si è fortunati….

Comunque, riassumendo, posso consigliarvi di dormire allo York Hotel sempre su Connaught Place ma questa volta situato sull’anello più esterno dei tre che formano Connaught, cioè sul K-block, dove peraltro sarete vicinissimi al mio ristorante preferito! Il Veda! Dovete assolutamente cenarci almeno una sera!! Anche il Parikrama è carino, è una sorta di ristorante girevole situato al 24° piano di un edificio! Si mangia molto bene. Sull’E-block posso consigliarvi anche l’United Coffè House, è un ristorante storico e si mangia molto bene!

Dopo un paio di giorni decidiamo di andare via da Delhi. Ok.

Andare. Via. Da. Delhi. Che vuoi che sia! Heheheh!

Andare alla stazione e cercare di capirci qualcosa solo questo meriterebbe un capitolo, la Lonely infatti raccomanda a caratteri cubitali di recarsi al famoso primo piano della stazione per effettuare le prenotazioni ed i biglietti e benché io non ami molto girare con la guida in mano effettivamente per questi consigli pratici è utile perché vi posso assicurare che orientarsi nella stazione con lo zaino in spalla, 40 gradi e milioni di persone che vi spingono non sarà semplicissimo, ma si fa si fa, quindi prendiamo un treno e cominciamo ad andare verso nord dove ci attendono, per un tratto di viaggio, altri nostri amici, quindi destinazione Chandigarh!

La Lonely decanta Chandigarh come un’oasi di verde e pace, opera dell’architetto Le Corbusier e la inserisce addirittura tra le cose “da non perdere”.

Bah.

Chandigardh è una sorta di griglia di strade tipo villaggio militare con palazzi di cemento tutti uguali e strade a scacchiera con centinaia di indiani che dormono in strada sotto le zanzariere. L’avrà progettata pure Le Corbusier ma io la eviterei pure. L’unica cosa forse da vedere è il Nek Chand Fantasy Rock Garden, il giardino creato da Nek Chand utilizzando materiali riciclati….cosa avevo detto? Di vederlo? Ehmmm ma anche no!!!

Comunque l’indomani ci dirigiamo verso la stazione dei bus per cercare di arrivare nell’Himachal Pradesh. Decidiamo di soprassedere ai bus stile carro bestiame e affittiamo una jeep con un’autista che ci conduca sino a Shimla. Il viaggio sarà lungo e pieno di sorprese. Aiuto!

Iniziamo il nostro viaggio prendendo l’autostrada, quella che secondo loro è un’autostrada, dove le carreggiate non esistono e i tir superano tranquillamente nella corsia opposta o fanno retromarcia nella propria …vabbè fin qui…ma fatti pochi chilometri a passo d’uomo ci dicono che la strada è interrotta che una frana o non so cosa impedisce di continuare il nostro viaggio. Ah!

Spersi nel nulla, dopo una breve pipì in mezzo ai campi, diciamo al malaugurato autista che non abbiamo nessunissima intenzione di tornare indietro che costi quel che costi vogliamo arrivare a Shimla. Dopo molte esitazioni l’indianino ci dice che forse una possibilità c’è di arrivare, ma bisogna passare per le montagne allungando di molto e passando per strade un po’ così. Che vuol dire un po’ così scusi???????

Dopo credo 10 ore di jeep, attraversando montagne e passi altissimi e avvolti nella nebbia con strapiombi incredibili (paesaggio spettacolare…almeno quello!) arriviamo a Shimla sotto un diluvio torrenziale. L’autista ci scarica letteralmente sotto una grondaia e scendiamo tutti con gli zaini coprendoci con quello che avevamo…non avevamo riservato nulla quindi comincia di notte, affamati stanchi e sotto al diluvio la ricerca porta a porta degli alberghi per capire dove dormire. Io subito ho pensato all’Oberoi 5 stelle figurati se non c’è una stanza…hehehehe …siamo finiti a passare la notte sotto la grondaia dell’ostello della gioventù di Shimla!

L’indomani dopo aver visitato la ridente cittadina, decidiamo che finalmente comincia il nostro giro per le montagne dell’Himalaya, così prendiamo a noleggio una jeep con conducente…parte del gruppo decide di cambiare rotta e alla fine partiamo in 4 per questa incredibile avventura!

Prima tappa: Kalpa, uno dei villaggi più tranquilli del Kinnaur e tappa obbligata perché è qui a Rekong Peo che si ottiene l’Inner Line Permit senza il quale non si può proseguire nello Spiti.

Arriviamo a Nako, delizioso e minuscolo villaggio con case bianche di mattoni e fango…un incanto..e dopo una nottata a mettere fuori tutti gli animalini nella stanza il giorno dopo si riparte!

Prossima tappa: Tabo. Tabo è stupenda una specie di oasi verdeggiante incastonata in una valle in mezzo alle montagne..pazzesca…è inoltre piena di grotte utilizzate come ritiri per la meditazione dai lama locali…inoltre il Tabo Gompa, Patrimonio dell’Umanità è davvero bellissimo. Noi abbiamo alloggiato in una guesthouse gestita da un gruppo di rastafariani! Il Trojan Guesthouse! Molto carino e pulito!

Da li abbiamo proseguito verso Kaza ma ci siamo fermati lungo la strada verso l’incantevole Dhankar Gompa, un vero spettacolo..un Gompa arroccato in cima a una montagna con una vista mozzafiato…andateci assolutamente e portate i miei saluti a Lama Palden al quale inviai delle foto nostre fatte con lui …e non vi dico che emozione ricevere dopo svariati mesi una sua lettera tutta impolverata in sua risposta! È un posto fuori dal mondo tornerei in india solo per andare li a prendere il the con i biscotti nel monastero con loro…

Kaza è carina…molto più animata rispetto ai precedenti villaggi con un paesaggio davvero fantastico…merita una visita!

Decidiamo di arrivare a Manali direttamente da Kaza…sarà un lungo, lunghissimo viaggio davvero…durante il quale attraverseremo vallate sperdute a canyon incredibili…piccoli accampamenti sperduti nel nulla nei quali rifocillarsi un po’.

Durante il viaggio facciamo una deviazione per l’incantevole Chandratal Lake…un lago stupendo a 4270 m di quota….il nostro driver ci ha portati fino a un pezzo poi abbiamo raggiunto noi il lago dopo un’oretta di cammino…bellissimo davvero!

Arriviamo a Manali dopo ore ore e ore di viaggio a notte fonda…

Manali è una cittadina graziosa e molto animata…ci sono indiani in luna di miele …nostalgici hippy giunti fin qui per la famosa charas (marijuana), amanti degli sport estremi, turisti che si godono i paesaggi e le vedute e gente allegra che scorrazza qua e là in bicicletta.

Dopo qualche giorno decidiamo di ripartire da Manali e arrivare direttamente a Delhi. Mi sembra che il bus parta dalla stazione centrale verso le 18 e arrivi la mattina dopo a Delhi verso le 8 del mattino …eh si è un lungo viaggio ma i bus se si prendono quelli “deluxe” sono molto confortevoli…a parte la caccia alle zanzare tutta la notte heheheh!

Una volta tornati a Delhi pensiamo…manca ancora qualche giorno al nostro rientro in Italia…che facciamo, andiamo a vedere il Taj Mahal magari in qualche bell’albergo di lusso? Ma anche no! Troppo turistico….andiamo a Varanasi sisi!

Varanasi eh…..mi viene un grande sospiro, e non so cosa scrivere…dovete andarci per avere un’idea vostra….è un posto incredibile, al di fuori di ogni immaginazione…

L’India ti toglie il fiato, in tutti i sensi ma ti resta dentro. per sempre.

 

Eleonora

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