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MESSICO – BARRANCA DEL COBRE, COSTA PACIFICA E CITTA’ STORICHE - (2007) di Giovanna

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Viaggio di Giovanna e Umberto

MESSICO

MESSICO – BARRANCA DEL COBRE, COSTA PACIFICA E CITTA’ STORICHE

Anche quest’anno abbiamo voluto trascorrere le nostre vacanze invernali in Messico, stavolta con l’idea di visitare uno dei posti dove da tempo volevamo recarci: la famosa Barranca del Cobre! Si tratta di un gruppo di oltre 20 canyons scavati nella Sierra Tarahumara da almeno sei fiumi nell’arco di 40 milioni di anni; l’insieme dei canyons è quattro volte più grande di quello dell’Arizona e nove di essi sono anche più profondi.

Siamo atterrati a Città del Messico il 31 Dicembre 2006 e il giorno successivo siamo ripartiti con un volo interno per Chihuahua, a circa 2 ore di volo dalla capitale (N.B: le indicazioni sugli alberghi dove abbiamo alloggiato e i relativi costi, oltre che alcuni consigli generici sono riportati alla fine del racconto di viaggio).

Chihuahua è una città molto grande e industriale che la maggior parte dei turisti visita solo perché si tratta del capolinea di monte della Ferrovia Chihuahua-Pacifico, conosciuta in Messico con il nome di Ferrocarril Chepe. Questa ferrovia, lunga 655 km, collega la città di Chihuahua, ubicata ad una quota di circa 1400 metri, a Los Mochis lungo la costa pacifica; la ferrovia è stata aperta nel 1961 dopo decenni di durissimo lavoro e rappresenta un’opera di ingegneria di alto livello, con i suoi 36 ponti e le sue 86 gallerie scavate nella roccia. L’unico mezzo per visitare interamente questa regione è utilizzare il treno ed è per questo che noi, alle 6.30 del mattino del 2 gennaio, ci siamo presentati alla biglietteria di Chihuahua per acquistare il nostro biglietto.

Ogni giorno partono contemporaneamente da Chihuahua e Los Mochis 2 treni: il treno di prima classe (Primera Express) parte alle 6 del mattino ed impiega circa 14 ore per arrivare a destinazione, mentre il treno di seconda classe (Clase Economica Turistica) parte alle 7 ed impiega molte più ore, anche perché compie un numero maggiore di fermate ed è quindi quasi sempre in ritardo. Noi li abbiamo provati entrambi e vi posso assicurare che non ci sono differenze sostanziali tra i due treni per quanto riguarda la comodità: sono entrambi riscaldati (o condizionati d’estate), i sedili sono comodi e reclinabili, i bagni sono puliti, l’unica diversità è che sul treno di prima classe ci sono un ampio vagone ristorante ed un vagone bar, mentre su quello di seconda classe c’è solo un piccolo snack bar.

Il costo per l’intera tratta sul treno di prima classe è di 101 €, mentre è di 51 € per quello di seconda classe. Lungo la tratta ci sono diverse località dove vale la pena fermarsi: al momento di comprare il biglietto, quindi, bisogna sapere in quale località si vuole fare tappa, in modo da poter acquistare il biglietto relativo alla tratta interessata.

Noi abbiamo deciso di fermarci come prima tappa a Creel, un paesino a circa 2300 metri di quota, da dove parte l’unica strada asfaltata che permette di visitare i canyons andando fino a Batopilas, che si trova a circa 140 km di distanza e ad una quota più bassa di ben 1800 metri.

Il treno impiega circa 5 ore tra Chihuahua e Creel ed il paesaggio è relativamente interessante, in quanto non si ha ancora la vista spettacolare dei canyons che si può ammirare a partire dalle fermate successive a Creel. Si attraversano ampi altopiani con rare casette, pascoli con mandrie di bovini e grandissimi frutteti di mele, che noi abbiamo visto innevati a causa della neve che era caduta pochi giorni prima. Arrivati a Creel verso le 13 abbiamo subito preso possesso della nostra camera e nel pomeriggio abbiamo partecipato ad una breve escursione nei dintorni di Creel. Purtroppo il tempo non era bello, pioveva forte ed è anche grandinato, quindi non abbiamo potuto apprezzare al meglio la bella cascata Cusarare ed il Lago Arareko.

Ci siamo accordati per il giorno successivo per una escursione più lunga a Batopilas, ma non abbiamo fatto i conti con il tempo inclemente. Infatti nella notte è nevicato abbondantemente ed al mattino, più che in Messico, ci sembrava di essere sulle Alpi durante la settimana bianca! La neve caduta e la temperatura rigida ci hanno costretti a malincuore a rinunciare all’escursione, in quanto troppo pericoloso girare sulle strade invase dalla neve e per di più ghiacciate.

Abbiamo quindi deciso di riprendere il treno e spostarci a Posada Barranca, due fermate dopo rispetto a Creel (poco meno di 2 ore). Il treno da Chihuahua è arrivato con più di 2 ore di ritardo a causa della neve sui binari, ma lo spettacolo che si godeva dal nostro comodo vagone era veramente meraviglioso… per di più era uscito uno splendido sole! Arrivati a Divisadero… finalmente ecco i canyons! Ogni treno sosta a Divisadero per circa 15 minuti, per permettere ai passeggeri che non si fermano qui di godere la vista mozzafiato e di scattare qualche fotografia.

Divisadero e Posada Barranca sono semplici villaggi, però offrono una serie di sistemazioni di lusso e più a buon mercato che permettono di godere dell’impareggiabile panorama dei canyons. Alle stazioni si trovano anche i mercatini che le popolazioni indigene del luogo approntano all’arrivo dei treni, offrendo i loro prodotti di artigianato, articoli in legno e in vimini, bei tessuti colorati, collane, bamboline, ecc. Questi indios, che vengono chiamati Tarahumara, vivono nei canyons in grotte o capanne in legno. Le donne si occupano di intagliare oggetti in legno e di vendere i loro articoli ai turisti; sono bellissime con i loro abiti colorati e le ampie gonne sovrapposte! Ogni giorno, all’arrivo dei treni, salgono dalle loro capanne lungo ripide scalinate intagliate nella roccia, portando i cesti contenenti i loro articoli e i bambini legati sulla schiena. Questo popolo è conosciuto per la sua capacità di correre su lunghe distanze ed infatti loro stessi si definiscono “raramuri” che significa “coloro che corrono veloci”. A causa della particolare conformazione del territorio in cui vivono, i Tarahumara sono stati isolati per molto tempo ed hanno mantenuto tradizioni antichissime, ancora oggi seguite.

Nel pomeriggio abbiamo partecipato ad una escursione organizzata dal nostro albergo, che ci ha permesso di vedere i canyons da diversi punti di vista e di conoscere un po’ meglio i Tarahumara. Abbiamo scattato decine di fotografie ai paesaggi… valeva veramente la pena arrivare fino a là!!

Il giorno successivo ci siamo recati nuovamente in stazione per prendere il treno che ci avrebbe portati fino a Los Mochis. Stavolta abbiamo deciso di provare il Primera Express, più che altro perché parte prima e attraversa la zona dei canyons quando è ancora giorno. Così abbiamo trascorso le successive 7 ore ad ammirare i meravigliosi paesaggi dal finestrino, a scattare fotografie e a chiacchierare con gli altri passeggeri. Alcuni dei famosi ponti sono davvero spettacolari, quando li si attraversa si prova un po’ di timore nel vedere il fondovalle così lontano sotto il treno…

Man mano che ci si avvicina alla costa pacifica, le valli diventano sempre più ampie e i fiumi più grandi ed alla fine, verso le 21, finalmente il treno si ferma alla stazione di Los Mochis. Un po’ stanchi, ma con la mente piena di quello che avevamo visto, ci siamo recati all’albergo per un meritato riposo.

Il giorno successivo siamo andati all’aeroporto di Los Mochis per vedere se c’era un volo per Guadalajara; l’alternativa per riavvicinarsi a Città del Messico è prendere l’autobus, ma sono necessarie circa 14 ore fino a Guadalajara (dalla quale poi occorrono ancora più di 8 ore per raggiungere la capitale) ed il costo del biglietto aereo non è di molto superiore a quello del bus. Ogni giorno ci sono diversi voli su varie destinazioni ed è possibile recarsi direttamente all’aeroporto, chiedere i costi delle varie compagnie e acquistare il biglietto. L’unico volo con posti liberi partiva verso le 17 (costo del biglietto circa 100 €) e quindi abbiamo deciso di trascorrere la giornata facendoci portare da un taxi al mare.

Los Mochis, infatti, si trova a circa 20 km dal mare e la località dove ci ha portato il nostro taxista si chiama Maviri. E’ una lunga spiaggia affacciata su un mare calmissimo (si tratta del Mar di Cortez compreso tra la costa pacifica e la Baja California), con alcuni ristorantini e bar dove si può mangiare qualcosa. E’ qui che abbiamo fatto il nostro primo bagno e gustato il nostro primo filetto di pesce ed una buonissima limonata naturale, fatta spremendo i piccoli lime verdi che si trovano in Messico.

All’ora stabilita, il taxista è tornano a riprenderci per riportarci all’aeroporto e da qui abbiamo volato a Guadalajara, dove siamo atterrati in tempo per fare due passi e andare a dormire.

Nonostante si tratti di una delle città più grandi del Messico, Guadalajara ha un bel centro storico a misura d’uomo, dove si possono fare belle passeggiate visitando i moltissimi edifici coloniali presenti. Consiglio la visita all’Istituto Cabañas, un antico orfanotrofio ottocentesco utilizzato nel tempo anche come ospedale e prigione, che ospita una cappella affrescata con i murales di José Clemente Orozco, uno dei più famosi artisti messicani insieme a Diego Rivera e David Alfaro Siquerros.

Un modo particolare di visitare la città è prendere un autobus Tapatio, che offre un tour di circa un paio di ore con commento audio in cuffia (c’è anche il commento in italiano) a 100 pesos (7 €).

Da Guadalajara abbiamo affittato una macchina per poter visitare la costa pacifica messicana e rilassarci qualche giorno al mare. Molti autonoleggi hanno sede anche in città, ma è forse più comodo recarsi all’aeroporto e dare un’occhiata alle diverse offerte tra le molte compagnie presenti. Noi abbiamo scelto la canadese Thrifty, che ci ha offerto una Clio nuova di zecca per 30 € al giorno tutto compreso.

Siamo quindi partiti con direzione sud sulla strada a pagamento; in Messico esistono strade a pagamento (indicate con il cartello “cuota”) che sono simili alle nostre superstrade, con due corsie per ogni senso di marcia e lungo le quali la velocità massima è di 110 km/ora. Periodicamente si trovano dei caselli (caseta de cobro) dove si paga il pedaggio. Bisogna dire che sono abbastanza care per gli standard messicani ed infatti sono assai poco frequentate, però fanno risparmiare un bel po’ di tempo. Per andare da Guadalajara alla costa abbiamo impiegato circa 5 ore, però la strada è molto bella e panoramica, si passa anche vicino a due grandi vulcani, il Volcan de Fuego e il Nevado de Colima, il primo dei quali con un bel pennacchio di fumo bianco…

La nostra intenzione era di fermarci a Barra de Navidad, in quanto avevamo letto fosse una località tranquilla; invece al nostro arrivo abbiamo trovato troppe persone, macchine e traffico, quindi ci siamo spostati a San Patricio Melaque, che si trova a pochi km più a nord. Questo paesino era più tranquillo e ci siamo fermati un paio di giorni sulla lunga spiaggia, oziando e facendo il bagno.

Da qui è possibile visitare alcune spiagge, raggiungibili comodamente se si dispone di un’auto a noleggio. Tra queste, consiglio la grande Playa Tenacatica e la famosa spiaggia di Chamela, che si trova a una ventina di minuti di distanza e di cui tutti parlavano bene. La baia di Chamela è molto ampia (La Lonely Planet riporta 11 km di larghezza); noi siamo scesi verso il mare in corrispondenza del cartello segnaletico e siamo arrivati in una baietta molto piccola e raccolta, circondata da rocce nere con enormi cactus e con acque azzurre e tranquille che invitano alle nuotate… una meraviglia! Sulla spiaggia c’è solo un ristorantino, dove si può mangiare o bere qualcosa.

Ci siamo poi spostati a Punta Perula, un’altra bella spiaggia con un paesino veramente tranquillo e con ritmi di vita sonnacchiosi… non presentatevi al ristorante dopo le 20 perché nessuno vi darà da mangiare!

Il successivo spostamento ci porta in direzione nord verso Puerto Vallarta. Non avevamo intenzione di fermarci in questa affollata località amata dagli americani e dai gay; la grande baia, Bahia de Banderas, doveva essere splendida prima che la deturpassero con una fila interminabile di palazzoni e alberghi, tanto che passando dalla strada la spiaggia non è mai visibile. Non era posto per noi, ma siccome era ormai sera, abbiamo cercato qualcosa di un po’ più tranquillo dove dormire. Ci siamo fermati quindi a Bucerias, un piccolo quartiere turistico a nord di Puerto Vallarta, dove ci sono alberghi più economici e ristorantini. La spiaggia non è proprio niente di speciale.

Da qui abbiamo deciso di andare alla punta estrema della baia (Punta Mitia), uno dei punti da cui partono le barche dirette al largo della baia per ammirare le balene. Infatti, nel periodo tra novembre ed aprile, la Bahia de Banderas è affollata dalle megattere, che vengono qui ad accoppiarsi, riprodursi e a svezzare i piccoli, prima di ripartire verso nord.

Le escursioni si fanno a bordo di piccole imbarcazioni che costano sempre circa 1000-1200 pesos (circa 70-84 €), quindi più persone siete e meno pagate. La nostra barca ci ha portati alle vicine Islas Marietas, un gruppo di isolotti desertici e spazzati dal vento, abitati da una foltissima comunità di uccelli di tutti i tipi: gabbiani, pellicani, cormorani e le famose sule dalle zampe azzurre, che avevo visto solo nei documentari in televisione. Da qui ci siamo diretti al largo, incontrando una tartaruga marina che nuotava placidamente e finalmente abbiamo avvistato un’intera famiglia di balene, composta da mamma, papà e piccolo balenottero (che comunque era più grande della nostra barca…). Le abbiamo seguite ed ammirato le loro evoluzioni, la grande coda che esce dall’acqua per darsi una spinta ed immergersi ed il rumore del loro respiro… consiglio a tutti gli amanti della natura questa escursione, è veramente una emozione indescrivibile! Per finire in bellezza, al rientro alla spiaggia abbiamo anche avvistato un gruppo di delfini!

Spostandoci ancora verso nord, ci siamo fermati a Chacala, un’altra località marina con un piccolo paesino e una bella spiaggia dove poter fare il bagno in mezzo ai pellicani ed ad uccelli di ogni genere. Anche da qui si possono visitare altre spiagge, come Playa Platanitos e la bella (e molto ventosa) Playa las Tortugas.

Infine, terminati i nostri giorni di ozio al mare, siamo rientrati a Guadalajara per restituire l’auto e prendere il bus per Guanajuato, la successiva città che volevamo visitare. Occorrono circa 3 ore e mezza per andare da Guadalajara a Guanajuato con i mezzi della Primera Plus, una delle compagnie di trasporti che collegano le città messicane. Si tratta di bus veramente molto comodi, con i sedili reclinabili, c’è anche la televisione per poter vedere un film e viene offerta persino una merenda con panino e bibita. Il costo del biglietto di questa tratta è di 246 pesos (circa 17 €).

Guanajuato, che si trova a circa 2000 metri di quota, è veramente una città particolare, che consiglio di visitare. E’ stata fondata nel 1559 quando nelle colline circostanti era stata scoperta una delle ricchezze in oro ed argento più importanti del Messico. I suoi filoni di argento sono stati sfruttati per 250 anni di seguito e ancora oggi ci sono miniere nelle quali si estrae il metallo, anche se in quantità molto più ridotte.

Guanajuato è costruita lungo i ripidi versanti di una gola ed è caratterizzata da una serie di stradine strette che serpeggiano tra le colline e penetrano nel sottosuolo in una serie di gallerie scavate nella roccia. In pratica, la città è costruita su tre livelli: in quello superiore ci sono gli edifici e si passeggia, nel livello intermedio passano le automobili e più in basso scorre il Rio Guanajuato, che originariamente attraversava la città causando numerose esondazioni catastrofiche (il livello raggiunto dalle acque nell’esondazione del 1907 è indicata su quasi tutti gli edifici).

Ci sono moltissime cose da vedere, consiglio anche di partecipare ad un tour in pulmino che dura circa 2-3 ore e che permette di conoscere la città e la sua storia. Vi basta passeggiare in una delle sue piazze per essere avvicinati da qualcuno che vi offre questi tour al costo di circa 100 pesos a testa (7 €).

La città è sovrastata da una collina che ospita la statua del Pipila, uno degli eroi della guerra di indipendenza messicana del 1810; da qui si gode di una straordinaria vista sull’intreccio di edifici coloniali, casette colorate, chiese e stradine che costituiscono Guanajuato. Si può salire a piedi grazie ad una scalinata o anche con la funicolare.

Il successivo trasferimento ci ha portato a San Miguel de Allende, che si trova ad 1 ora e mezza di bus. Questa incantevole città, nota per il suo clima piacevole tutto l’anno, ospita una folta comunità di stranieri che si sono stabiliti a vivere qui; addirittura è stata classificata come una delle 20 migliori località al mondo in cui andare a vivere una volta in pensione! La Plaza Principal, chiamata Jardìn, è il cuore della città con la sua chiesa in stile gotico di colore rosa, visibile anche da molto lontano. Anche qui il modo migliore per conoscere la città è camminando, perdendosi nei suoi vicoli e tra le sue chiese.

Nei dintorni di San Miguel ci sono numerosi stabilimenti di acque termali, piscine più o meno grandi con acqua calda, raggiungibili in 10-15 minuti di taxi. Noi siamo stati alla Gruta, uno dei più caratteristici. Ci sono alcune piscine all’aperto con acqua tiepida ed una ampia caverna alla quale si accede tramite un tunnel, dove l’acqua si fa via via più calda. Il tutto è circondato da prati dove si può prendere il sole e c’è anche un ristorante dove si può mangiare qualcosa. Il costo di ingresso è di 80 pesos (5.6 €)

Purtroppo, come tutte le cose belle, anche la nostra vacanza stava per finire. Non ci rimaneva altro che prendere l’ennesimo bus per Città del Messico, che da San Miguel è raggiungibile in circa 3 ore e mezza e trasferirci all’aeroporto per il volo di rientro.

Anche stavolta, come sempre, hasta la vista Mexico!

continua sotto la foto...

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Riporto di seguito alcuni consigli pratici, per qualsiasi altra informazione scrivetemi pure e cercherò di rispondervi.

 

BARRANCA DEL COBRE – CONSIGLI PRATICI

Se dovessi rifare la stessa vacanza, probabilmente ripercorrerei il tragitto del Ferrocarril Chepe al contrario, cioè da Los Mochis a Chihuahua. In questo modo si attraversano i paesaggi più belli con le luci del giorno, lasciando il tratto meno spettacolare (tra Creel e Chihuahua) quando il sole è già calato.

Se siete in vacanza in inverno, cioè nello stesso periodo in cui ci siamo stati noi, una cosa da tenere presente è che con la differenza di temperatura tra esterno ed interno, i finestrini dei vagoni tendono ad appannarsi. Misteriosamente, alcuni non si appannano, quindi vi consiglio di salire e di dare una rapida occhiata ai finestrini, in modo da poter scegliere quello meno appannato, altrimenti correte il rischio di non vedere nulla del panorama! Una volta che è passato il bigliettaio e che vi ha assegnato il numero del posto a sedere, è molto difficile riuscire a cambiarlo (i bigliettai sono parecchio fiscali), quindi cercate un buon posto appena saliti.

I finestrini dei vagoni non si possono abbassare, quindi per fare fotografie è necessario stare nello spazio che c’è tra un vagone e l’altro, dove i finestrini possono essere aperti. Ovviamente se è inverno fa freddo, quindi copritevi bene!

 

HOTEL

In Messico ci sono infinite possibilità per dormire e mangiare, con prezzi che variano dal supereconomico al superlussuoso. Tenete conto che spendendo circa 20-30 € a coppia si può dormire in bellissimi alberghi, molto puliti e serviti di tutto. Riporto di seguito i nominativi ed i costi degli alberghi dove abbiamo alloggiato noi; molti hanno un sito internet, quindi potete anche dare un’occhiata alle camere.

 

Città del Messico: nella capitale ci sono infinite possibilità per alloggiare con costi differenti anche in relazione della zona dove si vuole rimanere. Noi abbiamo deciso di rimanere vicino all’aeroporto, in quanto ci siamo fermati in città solo una notte. L’Hotel Ramada è ubicato a 5 minuti dall’aeroporto, dall’esterno non è un granchè, ma ha ampie camere e offre buonissime colazioni a buffet. C’è una trasferimento gratuito dall’aeroporto all’albergo con un pulmino che vi aspetta alla porta 4 degli arrivi. La camera doppia con colazione costa 1300 pesos (91 €).

Chihuahua: una buona soluzione è l’Hotel Parador Chihuahua, che si trova a circa 5 minuti in taxi dalla stazione ferroviaria da dove parte il Treno Chepe. C’è anche una piccola piscina. La camera doppia (senza colazione) costa 520 pesos (36 €).

Creel: questa cittadina offre infinite possibilità alberghiere, da quelle di lusso a quelle più economiche. Io consiglio l’Hotel Plaza Margherita che con 500 pesos (35 €) offre una tranquilla camera doppia, colazione e cena. L’hotel organizza ogni giorno una escursione sempre diversa a prezzi molto contenuti (intorno ai 100 pesos – 7 €)

Parador Barranca: in questo caso abbiamo voluto fare una follia e concederci un albergo di superlusso (una volta nella vita si può fare…). Il bellissimo Hotel Mirador è arroccato in cima ai canyons e offre splendide camere con caminetto con una vista spettacolare sulla barranca. Al costo di 2400 pesos (168 €) si può avere la camera doppia con colazione, pranzo e cena. L’hotel organizza escursioni a prezzi modici (circa 100 pesos – 7 €) ed offre il trasferimento gratuito da e per la stazione ferroviaria.

Los Mochis: il nostro albergo era l’Hotel Montecarlo, un bell’edificio coloniale con camere semplici, ma pulite disposte intorno ad un cortile interno. La doppia senza colazione costa 350 pesos (25 €).

Guadalajara: noi abbiamo alloggiato all’Hotel El Aposiento, una bella struttura coloniale con la maggior parte delle camere disposte intorno ad un cortile centrale (queste camere possono essere un po’ rumorose, ma ce ne sono alcune che danno su un cortiletto interno molto più tranquillo). La camera doppia con colazione costa 500 pesos (35 €).

San Patricio Melaque: come in tutti i villaggi lungo la costa, ci sono molte possibilità per dormire. Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Pablo de Tarso, che offre belle e ampie camere a 460 pesos (32 €). C’è anche una piscina quasi sulla spiaggia ed un parcheggio coperto.

Punta Perula: uno dei pochi hotel sulla spiaggia è il Playa Dorada, disposto ad L in stile motel con un giardino interno ed il parcheggio. Le camere sono semplici, ma pulite e costano 500 pesos (35 €). C’è anche la piscina.

Bucerias: ci sono molte possibilità per dormire, noi abbiamo scelto il bellissimo Hotel Palmeras con piscina. Le camere sono di diverso tipo e con diversi costi, noi avevamo un grande appartamento allestito con cucina che costava circa 66 €.

Chapala: anche qui ci sono diverse possibilità, l’unico hotel sulla spiaggia è la Posada Familiar, ma era al completo. Abbiamo alloggiato quindi all’Hotel Paraiso Escondido, un nuovissimo albergo con piscina sulla collinetta dietro alla spiaggia. Le camere, molto belle e tutte con vista mare, costano 700 pesos (49 €) con la colazione.

Guanajuato: anche qui c’è solo l’imbarazzo della scelta, noi abbiamo alloggiato all’Hotel Meson del Rosario che si trova proprio in centro. Le camere sono un po’ piccole e alcune rumorose, cercate di sceglierne una ai piani superiori. Il costo della doppia senza colazione è di 525 pesos (37 €).

San Miguel de Allende: noi abbiamo scelto un meraviglioso B&B un po’ fuori dal centro, ma raggiungibile in 10 minuti a piedi. Le camere sono ampie e belle e danno su un cortiletto interno pieno di alberi carichi di limoni ed aranci. Il costo con la colazione è di 700 pesos (35 €) e le ragazze che lo gestiscono sono molto simpatiche.

Giovanna

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