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Immersioni a L’Isla del Coco - Luglio 2007

Cocos Island o meglio l’Isla del Coco, come la chiamano qui, affascina il viaggiatore subacqueo al solo vederla sulla carta geografica, un puntino nell’Oceano Pacifico a 375 miglia dalle coste del Costa Rica. E’ un’isola decisamente difficile, chi vuole raggiungerla deve mettere in conto che per fare cinque giorni di immersioni deve spenderne altrettanti di viaggio tra andata e ritorno dall’Italia. (... continua sotto la foto)

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Una volta partiti da Milano, dopo gli scali di Parigi ed Atlanta, si raggiunge San Josè, capitale del Costa Rica. Da qui dopo un trasferimento sulla costa, si arriva a Puntarenas per poi imbarcarsi sull’Okeanos Aggressor che dopo 36 ore di navigazione raggiunge finalmente l’isola di Coco.

Il viaggio non è dei migliori, si passano due notti e un giorno tra le lunghe onde dell’Oceano Pacifico che di pacifico porta solo il nome!

Finalmente all’alba del secondo giorno tutto si calma, buon segno, significa che siamo arrivati, infatti dopo essere usciti dalla cabina ed essere saliti sul ponte, ci accorgiamo di essere ancorati nella tranquilla baia di Chatham.

Coco Island ci accoglie facendoci capire che qui non si viene per fare i turisti, niente spiagge di sabbia bianca, niente alberghi, ma una montagna che sbuca dal mare interamente coperta da foresta pluviale con numerosi torrenti e cascate che cadono direttamente in mare.

Non si scende a terra senza il permesso dei guardiaparco o se le condizioni meteorologiche non lo permettono.

L’isola è un parco nazionale e il mare che la circonda è un’area di conservazione marina quindi la pesca è vietata!

Sconsiglio vivamente agli eventuali accompagnatori non subacquei di venire qui, passerebbero otto giorni in barca senza poter fare altro, infatti bisogna mettere in conto che il sole esce raramente (durante la nostra permanenza, 3 ore in 5 giorni) e piove quasi sempre.

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Il subacqueo invece qui trova il suo paradiso, già ai primi tuffi ci si rende conto che qui gli squali martello () sono una presenza costante che ci accompagnerà per tutta la settimana.

Incuriositi dalla nostra presenza si avvicinano senza timore, alcuni esemplari sono veramente enormi e incutono un po’ di paura, ma poi, come la maggior parte degli squali, dopo aver soddisfatto la loro curiosità, si allontanano indifferenti per tornare dopo alcuni minuti ancora più numerosi.

Un comportamento che ormai ho imparato a conoscere e che mi permette di rimanere tranquillo al loro avvicinarsi anche se le dimensioni e il numero di esemplari è notevole!

Lo squalo martello è sicuramente la giusta ricompensa per il subacqueo esigente ma le sorprese non finiscono certamente qui.

 

Il primo giorno, durante l’immersione a “”, mi è capitato di essere accompagnato da una bellissima aquila di mare () per un lungo tratto e di essere tanto vicino a lei da poterla toccare intenta com’era a procurarsi il cibo incurante della mia presenza. Alcuni metri più in la, adagiato su una roccia un bell’esemplare di pesce rana () cercava di mimetizzarsi rimanendo immobile.

Da notare che il giorno prima il comandante ci ha avvisati che le immersioni sarebbero state tutte dai 30 ai 35 metri e consigliava l’uso del Nitrox. Il Nitrox è una miscela arricchita con una percentuale maggiore di ossigeno che permette di aumentare il tempo di fondo in modo considerevole. Per me e Doni nessun problema, infatti noi due, già in possesso di un brevetto avanzato, lo scorso anno abbiamo fatto anche un corso Nitrox. Mentre nostra figlia Francesca che attualmente ha 14 anni ma si immerge da quando ne aveva 10 con un semplice brevetto Open Water Junior sarebbe stata penalizzata. Con nostro stupore ci chiede di potersi iscrivere al corso Nitrox che si sarebbe tenuto a bordo in lingua inglese e così dopo averlo superato ha potuto fare tutte le immersioni senza penalizzare il gruppo e soprattutto godendo di tutto quello che Coco ci ha saputo offrire!

 

Il secondo giorno l’immerione che ha lasciato un segno indelebile nella mia memoria è stata quella effettuata a “”.

Una volta entrati in acqua si scende velocemente fino a raggiungere la profondità di 30 metri e ci si aggrappa alle rocce per non essere trascinati via dalla forte corrente.

Dopo pochi minuti di attesa, durante i quali alcuni trigoni () ci nuotano intorno, si assiste ad uno spettacolo che personalmente mi ha molto emozionato forse perché erano anni che attendevo questo momento.

Davanti ai miei occhi si stava materializzando un sogno: centinaia di squali martello nuotavano a pochi metri da noi, impossibile descrivere lo stupore provato in quegli istanti. Una lunga e interminabile processione di esemplari di notevoli dimensioni svilava infinita. Purtroppo bisogna fare i conti con la riserva d’aria e dopo un’occhiata al manometro a malincuore si torna alla realtà dovendo iniziare la risalita verso la superficie.

Un’altra gradita sorpresa però ci attende durante la tappa a 5 metri per la sosta di sicurezza: pochi metri sotto di noi una manta () di dimensioni incredibili nuotava tranquilla, abbastanza lenta da permettermi di riuscire a scattarle un paio di fotografie. Saranno sempre un bel ricordo da mostrare con orgoglio agli amici e da inserire nel nostro sito internet insieme alle altre immagini di Coco.

 

L’incontro con lo squalo dalla pinna d’argento () avvenuto il terzo giorno a “” si può definire adrenalinico. I Silvertip si avvicinano così tanto al subacqueo da far capire che si sta invadendo il loro territorio arrivando a sfiorarti, mossi forse dalla curiosità, tipica dei grossi squali.

Il Silvertip è uno squalo di un eleganza e di una bellezza incredibili, possente, enorme; Squali che danno l’idea della loro forza, dal corpo che sembra metallico, d’acciaio oserei dire!

Uno in particolare viene verso di me, il più grande, si avvicina tanto da avere quasi un contatto fisico, sento che i suoi occhi mi osservano e quando mi passa sopra mi domando se rimarrà tranquillo oppure no. Sono teso ma continuo a filmare senza fermarmi, vedo dei flash, è Alex che si diverte ad immortalare la scena, quando lo squalo è oramai ad una spanna dal mio viso sono pronto al peggio, mi basta un suo movimento inconsueto per capire se attaccherà, ho letto da qualche parte che è solo potenzialmente pericoloso ed infatti, fortunatamente, è solo la solita curiosità che lo fa avvicinare così tanto da poterci guardare negli occhi.

 

La tanto attesa immersione ad “” arriva il quarto giorno. Alle 8 in punto siamo pronti per scoprire cosa ci attende.

La navigazione in gommone per raggiungere il punto d’immerione non è affatto tranquilla e l’Oceano Pacifico qui ci mostra tutta la sua impetuosità. Alcyone non è protetto da nessuno scoglio e si trova, con il mare in queste condizioni, a trenta minuti di navigazione dalla baia dove abbiamo lasciato l’Okeanos. Si tratta di un plateau a 35 metri di profondità, una volta terminata la discesa con la cima per non essere portati via dalla forte corrente, ci si aggrappa alle rocce per assistere ad uno dei più grandi passaggi di che a quanto pare amano radunarsi qui in centinaia di esemplari. Uno spettacolo che lascia ammutoliti ed a bocca aperta se non fosse per l’erogatore da trattenere. A volte sembra di non vederne più neanche uno ma poi dopo alcuni istanti, come per magia, eccoli ricomparire dal nulla, sempre di più, sempre più vicini, evidentemente hanno capito che non hanno nulla da temere da me, armato solo della mia inseparabile fotocamera, così mi faccio sempre più coraggio cercando inquadrature particolari.

Guardandosi intorno ci si accorge che ci sono anche altre cose interessanti da vedere, ad esempio nascosta in un anfratto, una grossa murena () si lascia fotografare uscendo dalla sua tana per mostrarci i suo denti acuminati.

Inoltre su ogni pianoro sabbioso decine di squali pinna bianca () riposano in attesa della notte per iniziare la caccia alle loro prede preferite. La giornata termina con una bella immersione notturna proprio per vedere questi squali in azione che in numero impressionante di esemplari arrivano da ogni parte e senza sosta, instancabili, perlustrano ogni cavità per stanare tutto quello che per loro può trasformarsi in un pasto. E così numerosi polpi () e murene, vengono divorati voracemente. Solo le aragoste () sembrano immuni da questi attacchi, anche loro a decine escono di notte dalle loro tane e indisturbate possono andare a caccia di minuscoli crostacei o piccoli pesci. Non hanno nulla da temere nemmeno da parte dell’uomo, ricordiamoci che qui qualunque tipo di pesca è vietata!

 

Il quinto ed ultimo giorno di immersioni all’Isola del Coco è purtroppo arrivato e così si parte verso il punto prescelto sperando di avere la fortuna di fare qualche incontro inatteso. Per questo motivo ci dividiamo, 2 gommoni in 2 punti diversi, per cercare di incontrare la preda (fotografica) più ambita: lo Squalo Balena () già avvistato la settimana precedente.

Okeanos 1 si dirige alla volta di “Dirty Rock” mentre Okeanos 2 si dirige nuovamente ad “Alcyone”. Noi ci troviamo sul gommone numero 1 armati fino ai denti di videocamera e macchine fotografiche (non si sa mai)!

Alla seconda immersione invertiamo i punti ma nessuno dei due gruppi ha fortuna, anche se ad Alcyone i martello si sono avvicinati tanto da poterli immortalare con dei bei primi piani.

Mentre stiamo risalendo verso la superficie, ci imbattiamo in una solitaria tartaruga () che ci tiene compagnia alcuni minuti che cointribuiranno a farci concludere l’immersione nel migliore dei modi regalandoci magnifici momenti che ricorderemo per sempre.

 

Dopo un viaggio così impegnativo, una leggera delusione per non aver visto lo squalo balena accompagnava i miei pensieri perché ero convinto che in queste acque avrei potuto incontrarlo.

Ma il destino evidentemente ha voluto beffarsi di me e di Doni.

Sentite un po’ cosa è successo…

Durante il pranzo, il comandante ci comunica che, vista l’uscita di un bel sole tiepido e le buone condizioni del mare, nel pomeriggio ci accompagneranno a terra per una visita alla sede dei guardiaparco dell’isola.

Nostra figlia decide di rimanere a bordo e dopo alcuni minuti, dalla riva vedo che si tuffa in mare direttamente dall’Okeanos, penso per rinfrescarsi un po’ visto il caldo sole al quale non eravamo abituati.

Però una volta tornati a bordo la troviamo felicissima e con un sorriso smagliante ci spiega che dal ponte alto dell’Okeanos Aggressor ad un certo punto ha visto una grande ombra scura.

Quando ha chiesto ad un ragazzo dell’equipaggio di cosa poteva trattarsi le è stato risposto a gran voce: “WHALE SHARK, WHALE SHARK, WHALE SHARK!!!!!!!!!!!!!”

Non se l’è fatto ripetere altre volte, infilate pinne e maschera si è tuffata e per una buona mezz’ora ha nuotato a fianco dello squalo balena.

Tutto questo mentre noi ammiravamo le cascatelle che numerose si formano tra la rigogliosa vegetazione dell’Isla del Coco chiedendo ai guardiaparco quale fosse, secondo loro, la stagione migliore per osservare il balena.

E’ questo il periodo migliore!!! Ci hanno risposto…

Si, dico io, è per questo che ho deciso di venire qui adesso, peccato però che non ne abbiamo visto nemmeno uno… invece nostra figlia proprio in quel momento stava nuotando nella Baia di Chatham ammirando da vicino un bellissimo esemplare di WHALE SHARK!!!!!!!

Ringraziamo tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere queste righe.

Pinuccio & Doni

pinuccioedoni@pinuccioedoni.it

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(info) COCOS ISLAND - ISLA DEL COCO (video)

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Tutto il viaggio, che in totale tra Costa Rica e Cuba, è durato cinque settimane è stato interamente progettato e pianificato da noi.

Per quanto riguarda la biglietteria aerea, la prenotazione dell'imbarcazione e la sistemazione ai Cayo, ci siamo appoggiati al Tour Operator NOSYTOUR di Torino, specializzato in viaggi per subacquei.

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TUTTI I NOSTRI VIAGGI DELL'ESTATE 2007 - ALL OUR TRAVELS OF SUMMER 2007

Luglio 2007 COSTA RICA (Rainforest, Sarapiqui River,Tortuguero, Rio Tarcoles, Vulcano Arenal, Baldi Hot Springs, Manuel Antonio)

Luglio 2007 Immersioni a L'ISLA DEL COCO - Dive to Cocos Island

Luglio/Agosto 2007 CUBA (L'Havana, Vinales, Pinar del Rio, Cienfuegos, Trinidad, Santa Clara)

Luglio/Agosto 2007 CUBA MARE (Cayo Largo, Cayo Levisa, Maria la Gorda)

Agosto 2007 GRECIA - DAL PELOPONNESO A CRETA IN MOTO (Milano, Ancona, Patrasso, Kalo Nero, Kiparissia, Filiatra, Kalamata, Githio, Mavrovouni, Kissamos, Chania, Samaria, Sougia, Elafonissi, Falassarna, Balos e Gramvousa, Penisola del Mani, Areopoli, Kalamata, Kato Ahaia)

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